Il coraggio di cambiare: Due lezioni per superare il timore del cambiamento by Robert Dilts & Giorgio Nardone

autore:Robert Dilts & Giorgio Nardone [Dilts, Robert & Nardone, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psychology, General, Emotions, Self-Help, Neuro-Linguistic Programming (NLP), Personal Growth, Self-Management
ISBN: 9788836201136
Google: THhkEAAAQBAJ
editore: ROI
pubblicato: 2022-03-15T23:00:00+00:00

Gautama Buddha afferma: “L’unica cosa costante nella nostra vita è il cambiamento.” In questa seconda parte del mio intervento, affronteremo il tema del cambiamento, di come si possa realizzare e di come sia strettamente connesso a un altro concetto fondamentale della psicologia, l’apprendimento. Il primo passo da compiere è quello di distinguere questi due concetti, che molto frequentemente vengono confusi o sovrapposti, ma che hanno caratteristiche logiche ed empiriche decisamente differenti.

Quando si utilizza il termine “apprendimento”, ci si riferisce a un processo attraverso il quale un individuo, in una sequenza di esperienze o di insegnamenti, acquisisce nuove abilità, migliora quelle già acquisite o aggiunge ulteriori competenze, fino a sviluppare nuove capacità, che sono la somma dell’acquisizione di quelle abilità e competenze. Quindi il percorso dell’apprendimento ha a che vedere con ciò che impariamo sia attraverso ciò che pensiamo, ciò che cogliamo mentalmente, sia tramite ciò che sperimentiamo nelle azioni e poi rielaboriamo. Il termine “cambiamento”, invece, si riferisce a quando un individuo modifica il proprio modo di sentire e di reagire alle cose. Come vedete, si tratta di due costrutti decisamente differenti, perché il cambiamento prevede un salto logico da un prima a un dopo. È come se si attraversasse un fiume, andando sull’altra sponda. Pertanto, tutto ciò che c’era prima non solo si evolve, ma può essere parzialmente abbandonato oppure addizionato con qualcosa che ne cambia la natura e la funzionalità. Questa distinzione può apparire solo teorica, ma nella pratica la differenza è rilevante, perché – come potete già comprendere – se voglio innescare un processo di apprendimento, devo fare in modo che la persona impari qualcosa; mentre, se voglio che cambi, non è necessario che le insegni qualcosa, può essere sufficiente farglielo sperimentare. L’apprendimento passa molto di più per il “capire”, mentre il cambiamento passa per il “sentire”.

Proviamo ad analizzare come queste due tipologie di esperienza funzionano dentro di noi. Per inciso, nella storia dello studio dell’uomo – in particolare, in psicologia, sociologia e in pedagogia, quelle che vengono definite scienze umane – si è sempre dato maggior risalto all’apprendimento che al cambiamento. Questo accade perché la teoria dell’apprendimento è in linea con lo sviluppo del pensiero razionale, del pensiero basato sulla ragione: se insegno qualcosa a qualcuno e lui la impara, allora potrà essere sempre più evoluto sino a realizzare nuove acquisizioni. In realtà, tuttavia, è il cambiamento a trovarsi alla base della nostra crescita personale e dello sviluppo delle nostre capacità, non l’apprendimento. Vi faccio un esempio che vi lascerà esterrefatti. Il nostro sistema nervoso percepisce i mutamenti e i cambiamenti, non le cose che si ripetono; quindi, il nostro rapporto con la realtà è basato sul fatto che la nostra percezione rileva i contrasti. È talmente vero che, se un fenomeno rimane costante, la nostra percezione tende a rilevarlo sempre meno. Questa è una delle spiegazioni del perché l’amore è destinato a finire; quando una cosa si ripete costantemente viene sentita meno. Se volete che un amore si mantenga nel tempo, dovete creare dei contrasti nella relazione, dei momenti critici che la ravvivano.

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